BRF e Marfrig annunciano la fusione
Se l’annunciata fusione tra le multinazionali brasiliane BRF e Marfrig andrà finalmente in porto, un nuovo gigante globale minaccerà di aumentare la concentrazione nell’industria della carne e degli alimenti in generale.
Daniel Gatti
22 | 5 | 2025

Foto: Agencia Brasil
Il 15 maggio le due aziende hanno dichiarato che creeranno una nuova società, MBRF Foods Company, che avrà un fatturato di 27 miliardi di dollari all’anno, sarà presente in quasi 120 Paesi e avrà una produzione stimata di 8 milioni di tonnellate di vari prodotti a base di carne, soprattutto pollo e ovini, che raggiungeranno circa 425.000 clienti.
La nuova azienda impiegherà un totale di 130.000 persone, 100.000 di BRF e 30.000 di Marfrig.
Marfrig è attualmente il leader mondiale nella produzione di hamburger, dietro a JBS, un’altra multinazionale brasiliana, leader mondiale nella produzione di proteine animali con cui MBRF intende ora competere ad armi pari.
La produzione di Marfrig è concentrata in 31 stabilimenti in Brasile, Argentina, Uruguay, Cile e Stati Uniti.
Il gigante alimentare progettato punta a crescere soprattutto negli Stati Uniti, in Medio Oriente e in Cina.
Quasi la metà (43%) del fatturato totale di MBRF proverrà dal mercato statunitense, ha dichiarato Marcos Molina, fondatore e titolare di Marfrig e futuro presidente dei consigli di amministrazione di Marfrig e BRF, alla rivista Valor Economico.
“BRF ha già un processo di distribuzione molto efficiente in Medio Oriente. Con la fusione, includeremo la carne bovina di Marfrig nel portafoglio di questo distributore”, ha dichiarato.
La fusione, che deve ancora essere approvata dalle assemblee degli azionisti di entrambe le società, che si terranno il 18 giugno, aumenterà la concentrazione nel settore ancora di più rispetto alla semplice unione di questi due colossi.
Il secondo maggiore azionista del nuovo gruppo sarà il fondo saudita Salic, che acquisirà il 10% delle azioni di MBRF.
Salic controlla attualmente un’altra azienda brasiliana di lavorazione della carne, Minerva.
In Uruguay, ad esempio, la Commissione per la promozione e la difesa della concorrenza dovrà riesaminare le prospettive di un monopolio in uno dei principali settori economici del Paese.
La Commissione si era recentemente opposta all’acquisto da parte di Minerva di tre dei cinque stabilimenti che Marfrig possiede nel Paese.